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Crisi D'Impresa

Crisi d’Impresa

Ogni impresa e imprenditore, nel corso della propria vita, può trovarsi in una situazione di difficoltà. Questi avvenimenti fanno normalmente parte del ciclo di vita delle attività imprenditoriali. In queste situazioni, la mossa vincente che possa fare l’imprenditore, è parlarne subito con i propri consulenti, per intervenire tempestivamente alla risoluzione della crisi. Temporeggiare e cercare di nascondere la situazione sono errori che potrebbero spostare una situazione di crisi temporanea in irreversibile.

Il Nostro team assiste i Clienti in tutte le fasi della vita del business, ivi comprese quelle di difficoltà, come le situazioni di crisi.

Quando si parla di crisi d’impresa, non per forza si fa riferimento alla liquidazione giudiziale ( ex fallimento) che normalmente viene attivato in tutti quei casi di irreversibilità della crisi (situazioni di crisi conclamata e protratta per tempo).

Il concetto di crisi ha diverse declinazioni che a seconda della gravità e della situazione specifica, può attivare molteplici strumenti di risoluzione.

Quando si parla di crisi aziendale ci si riferisce ad un avvenimento esogeno o endogeno di tale portata da rischiare di compromettere la continuità aziendale (business continuity). In presenza di tale condizione, spesso imprevista e improvvisa, è fondamentale porre immediatamente in essere le procedure necessarie a salvaguardare la reputazione aziendale. Queste procedure seguono una serie di schemi standard che costituiscono il crisis management.

Dichiarativi

Pianificazione fiscale

Monitoraggio preventivo della crisi

Il buon imprenditore, non agisce soltanto nel momento in cui si rileva uno stato di crisi, ma monitora costantemente tutte le informazioni aziendali anche quando l’attività naviga in acque calme.

I fattori che possono esporre l’impresa al rischio di crisi sono tantissimi. Tra i tanti, possiamo elencare:

  • pratiche finanziarie discutibili
  • riorganizzazioni o licenziamenti gestiti in modo errato
  • guasti di natura meccanica
  • debacle tecnologica
  • errore umano
  • disastro naturale
  • sabotaggio
  • attacchi esterni
  • corruzione
  • crash nei sistemi di comunicazione
  • problemi sindacali o politici gravi

 

Il nuovo Codice della Crisi e dell’insolvenza al fine di prevenire gli stati di crisi, ha introdotto l’obbligo per qualsiasi imprenditore, di monitorare preventivamente sullo stato di salute dell’attività. Tecnicamente si parla di “adeguati assetti organizzativi” che in modo semplicistico, obbligano gli imprenditori ad effettuare controlli e verifiche periodiche sia consuntive che preventivi, per monitorare la capacità dell’impresa di far fronte agli impegni futuri e monitorare eventuali campanelli di allarme.

Consulenza Tributaria

Gli adeguati assetti organizzativi

L’articolo 2086 del Codice Civile recita:

“…L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.”

La nuova formulazione e previsione viene vista da tanti imprenditori come un mero obbligo burocratico che comporta maggiori costi ma se ben gestita può diventare un opportunità per l’imprenditore.

Gli adeguati assetti, se ben costruiti, consentono all’impresa di acquisire quella consapevolezza e quelle competenze gestionali necessarie per la governance dei rischi d’impresa. Possono condurre l’azienda a rivedere i propri processi aziendali e a sensibilizzare le funzioni amministrative e contabili verso l’analisi dei dati finanziari e lo sviluppo di processi di programmazione e controllo gestionali.

Inoltre, l’azione responsabile genera fiducia in tutti gli stakeholder: dai dipendenti ai clienti, dai fornitori alle banche. È un moltiplicatore di relazioni, reputazione ed opportunità commerciali.

Diventa cruciale il ruolo del professionista che affianca l’azienda e che può fornire la necessaria consulenza in fase di implementazione nonché il supporto nell’attività continuativa di monitoraggio, cercando e incentivando la creazione di valore che emerge dal patrimonio informativo presente in società.

Strumenti di regolazione di crisi

Nel caso in cui la crisi sia accertata, il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offre alle imprese un numero significativo di strumenti di regolazione della crisi. L’obiettivo è di agevolare quanto più possibile l’accesso delle imprese in difficoltà ad un quadro di risanamento.

  • piano attestato di risanamento
  • accordi di ristrutturazione
  • convenzione di moratoria
  • piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
  • concordato preventivo

 

Risultano inoltre anche altre procedure relative alla crisi da sovraindebitamento.

Piano attestato di risanamento

Il Piano attestato di risanamento è uno strumento negoziale stragiudiziale di regolazione della crisi di impresa che consente all’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza di proporre un progetto, rivolto ai creditori, che appaia idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.

Accordi di ristrutturazione

Rappresenta un mezzo di risanamento a cui l’impresa in crisi ricorre per tentare di ridurre l’esposizione debitoria ed assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.

L’accordo di ristrutturazione è soggetto all’omologazione del Tribunale. In termini semplicistici, si può definire come un accordo formato con un numero di creditori che rappresentino il 60% dei crediti ovvero il 30% o il 75% di crediti omogenei appartenenti alla stessa categoria e “certificato” dalla relazione di un professionista abilitato, il quale attesti la veridicità dei dati, nonché l’attuabilità dell’intesa.

Concordato preventivo

E’ uno strumento che consente all’imprenditore commerciale che si trova in stato di crisi o di insolvenza di poter evitare la liquidazione giudiziale attraverso la proposta di un piano che consenta di soddisfare i creditori attraverso la continuità aziendale ovvero la liquidazione del patrimonio.

Crisi da sovraidebitamento

Per sovraindebitamento si intende «lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza».

Gestione Crisi Aziendale 

Esistono numerosi modelli e schemi d’intervento di riferimento per gestire la crisi aziendale ma è molto importante evitare eccessive generalizzazioni e approcci troppo standardizzati. I Nostri professionisti garantiscono un approccio contingente, specifico e studiato caso per caso.

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